ABSTRACT (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31469359)
SFONDO: la plasticità neuronale in risposta alla riabilitazione
rappresenta il substrato attraverso cui il sistema nervoso centrale (SNC)
riapprende i comportamenti persi. Nelle persone con sclerosi multipla (SM), la
riabilitazione può dunque sfruttare, oltre ai meccanismi spontanei di recupero,
il potenziale della neuroplasticità per riparare le funzioni del SNC.
METODI: abbiamo revisionato le evidenze attualmente disponibili
riguardo ai meccanismi della plasticità strutturale e funzionale dati dalla
riabilitazione motoria e/o cognitiva. Abbiamo presentato i dati ottenuti sia
dalle ricerche in laboratorio sugli animali che quelli sulle persone con SM
ottenuti con avanzate tecniche di risonanza magnetica (RM).
RISULTATI: gli studi sull’arricchimento fisico e dell’ambiente
nei modelli sperimentali di SM hanno mostrato benefici mediati sia dalla
modulazione immunitaria che dalla plasticità attività-dipendente, diminuendo la
distruzione dei tessuti e riparando le funzioni della rete del SNC. Le ricerche
traslazionali sulle persone con SM hanno mostrato cambiamenti strutturali e/o
funzionali alla RM dopo vari interventi, ma la loro eterogeneità ed il piccolo
campione (5 – 42 pazienti) accrescono
le preoccupazioni riguardo l’interpretazione e la generalizzazione dei
risultati ottenuti.
CONCLUSIONI: abbiamo evidenziato le limitazioni degli studi
pubblicati, concentrandoci sulle lacune di conoscenza riguardo le correlazioni
neuropatologiche tra i cambiamenti rilevati nei modelli animali e quelli
rilevati in vivo dal neuroimaging.
DISCUSSIONE
Gli studi svolti in laboratorio sui topi con SM
sperimentale, hanno mostrato che l’esercizio
(corsa sulla ruota o su treadmill, nuoto) e
la presenza di un “ambiente arricchito”
(ambienti con ruote, vari stimoli sensoriali, giochi, odoranti, tunnel,
scalette e carta) hanno dato benefici sulla
modulazione immunitaria periferica (riduzione dell’infiltrazione di cellule
T, cellule B e macrofagi nel SNC; riduzione della presenza delle citochine
infiammatorie; riduzione dello stress ossidativo) e sulla plasticità delle reti neuronali del SNC (incremento della
densità delle spine dendritiche; recupero della funzione sinaptica fisiologica;
produzione di fattori neurotrofici; movimentazione delle cellule progenitrici).
Gli studi svolti con RM sulle persone con SM mostrano che la
riabilitazione motoria (task
oriented training, training ripetitivo ad alta intensità con feedback visuale,
corsa, allenamento di forza, CIMT, allenamento attivo dell’equilibrio) ha
portato a:
- cambiamenti
strutturali positivi nella sostanza grigia e bianca
- modifica della microstruttura del corpo calloso
- re-mielinizzazione dei peduncoli cerebellari
- aumento dei collegamenti nella rete cerebellare
- accrescimento del globo pallido e dello spessore del giro cingolato anteriore, polo temporale, solco orbitale, solco temporale inferiore
- miglioramento della connettività delle regione coinvolte nel controllo motorio (cervelletto, area motoria primaria e supplementare motoria)
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