lunedì 6 luglio 2020

OLTRE I CAMBIAMENTI CLINICI: LA NEUROPLASTICITA’ INDOTTA DALLA RIABILITAZIONE NELLA SCLEROSI MULTIPLA


ABSTRACT (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31469359)

SFONDO: la plasticità neuronale in risposta alla riabilitazione rappresenta il substrato attraverso cui il sistema nervoso centrale (SNC) riapprende i comportamenti persi. Nelle persone con sclerosi multipla (SM), la riabilitazione può dunque sfruttare, oltre ai meccanismi spontanei di recupero, il potenziale della neuroplasticità per riparare le funzioni del SNC.

METODI: abbiamo revisionato le evidenze attualmente disponibili riguardo ai meccanismi della plasticità strutturale e funzionale dati dalla riabilitazione motoria e/o cognitiva. Abbiamo presentato i dati ottenuti sia dalle ricerche in laboratorio sugli animali che quelli sulle persone con SM ottenuti con avanzate tecniche di risonanza magnetica (RM).

RISULTATI: gli studi sull’arricchimento fisico e dell’ambiente nei modelli sperimentali di SM hanno mostrato benefici mediati sia dalla modulazione immunitaria che dalla plasticità attività-dipendente, diminuendo la distruzione dei tessuti e riparando le funzioni della rete del SNC. Le ricerche traslazionali sulle persone con SM hanno mostrato cambiamenti strutturali e/o funzionali alla RM dopo vari interventi, ma la loro eterogeneità ed il piccolo campione (5 – 42 pazienti) accrescono le preoccupazioni riguardo l’interpretazione e la generalizzazione dei risultati ottenuti.

CONCLUSIONI: abbiamo evidenziato le limitazioni degli studi pubblicati, concentrandoci sulle lacune di conoscenza riguardo le correlazioni neuropatologiche tra i cambiamenti rilevati nei modelli animali e quelli rilevati in vivo dal neuroimaging.

 

DISCUSSIONE

Gli studi svolti in laboratorio sui topi con SM sperimentale, hanno mostrato che l’esercizio (corsa sulla ruota o su treadmill, nuoto) e la presenza di un “ambiente arricchito” (ambienti con ruote, vari stimoli sensoriali, giochi, odoranti, tunnel, scalette e carta) hanno dato benefici sulla modulazione immunitaria periferica (riduzione dell’infiltrazione di cellule T, cellule B e macrofagi nel SNC; riduzione della presenza delle citochine infiammatorie; riduzione dello stress ossidativo) e sulla plasticità delle reti neuronali del SNC (incremento della densità delle spine dendritiche; recupero della funzione sinaptica fisiologica; produzione di fattori neurotrofici; movimentazione delle cellule progenitrici).

Gli studi svolti con RM sulle persone con SM mostrano che la riabilitazione motoria (task oriented training, training ripetitivo ad alta intensità con feedback visuale, corsa, allenamento di forza, CIMT, allenamento attivo dell’equilibrio) ha portato a:

  •       cambiamenti strutturali positivi nella sostanza grigia e bianca
  •       modifica della microstruttura del corpo calloso
  •       re-mielinizzazione dei peduncoli cerebellari
  •       aumento dei collegamenti nella rete cerebellare
  •     accrescimento del globo pallido e dello spessore del giro cingolato anteriore, polo        temporale, solco orbitale, solco temporale inferiore
  •   miglioramento della connettività delle regione coinvolte nel controllo motorio (cervelletto, area motoria primaria e supplementare motoria)

La riabilitazione passiva ha portato invece a cambiamenti neuroplastici maladattativi al corpo calloso ed al tratto cortico-spinale.

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