OBIETTIVO: l’obiettivo di questo studio è quello di studiare l’influenza della rigidità di base dell’unità muscolare tendinea sullo stretching statico.
PARTECIPANTI E METODI: diciotto uomini sani sono stati divisi in due gruppi in relazione alla rigidità dell’unità muscolare tendinea come segue: alta (n=9) e bassa (n=9). La valutazione della flessibilità è stata realizzata prima e dopo 10 minuti di stretching statico. Sono state esaminate alterazioni nel grado articolare, torsione passiva alla fine del rom, rigidità dell’unità muscolare tendinea, spostamento della giunzione muscolare tendinea, e lunghezza tendinea.
RISULTATI: non ci sono state interazioni significative nelle misurazioni. Dopo uno stretching statico, il rom, la torsione passiva, lo spostamento della giunzione muscolare tendinea, e la lunghezza tendinea sono aumentati, mentre la rigidità dell’unità muscolare tendinea è diminuita. Ci sono state differenze significative tra i gruppi nel rom, rigidità muscolare tendinea e spostamento della giunzione muscolare tendinea.
CONCLUSIONE: dieci minuti di stretching statico aumentano il rom attraverso una diminuzione della rigidità dell’unità muscolare tendinea ed un aumento della tolleranza in entrambi i gruppi. Le differenze nella rigidità dell’unità muscolare tendinea e nello spostamento della giunzione muscolare tendinea hanno causato differenze nel rom. La rigidità basale dell’unità muscolare tendinea non ha effetto sullo stretching statico.
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