lunedì 6 marzo 2017

Esame della validità di una norma di predizione clinica per identificare i pazienti con dolore alla spalla con probabilità di trarre beneficio dalla manipolazione cervicale


Paul E. Mintken, PT, DPT, OCS, FAAOMPT1,2, Amy W. McDevitt, PT, DPT, OCS, FAAOMPT1,3, Lori A. Michener, PT, ATC, PhD, SCS, FAPTA4, Robert E. Boyles, PT, DSc, OCS, FAAOMPT5, Amber R. Beardslee, PT, DPT6, Scott A. Burns, PT, DPT, OCS, FAAOMPT7,8, Matthew D. Haberl, PT, ATC, DPT, OCS, FAAOMPT9, Lauren A. Binder, PT, DPT, OCS10, Joshua A. Cleland, PT, PhD11


Disegno dello studio
Analisi secondaria di uno studio controllato randomizzato.


Sfondo

Variabili prognostiche che identificano i pazienti con dolore alla spalla, che sono suscettibili di rispondere alla manipolazione cervicale sono stati riportati (CT), ma devono ancora essere convalidati.


Obiettivo

Per esaminare la validità delle variabili prognostiche precedentemente riportate nel predire quali pazienti con dolore alla spalla risponderanno alle manipolazioni cervicali.


Metodi

I partecipanti (n = 140), con un report del dolore alla spalla sono stati assegnati in modo casuale a un gruppo in cui ricevevano 2 sessioni di esercizi per il recupero ROM più 6 sedute di stretching e esercizi di rafforzamento (gruppo Ex), o 2 sedute di manipolazione CT ed esercizi per il ROM seguito da 6 sedute di stretching e rafforzamento esercizio (gruppo MT + Ex). I risultati di disabilità (dolore alla spalla e Disability Index) e dolore (Numeric Pain Rating Scale) sono stati raccolti all'inizio, a 1 settimana, a 4 settimane e a 6 mesi. Il tempo, il gruppo di trattamento e lo stato delle variabili predittive, e le interazioni a 2 vie e 3 vie sono stati analizzati utilizzando un modello misto lineare con misure ripetute.


Risultati

Non ci sono state significative interazioni a 3 vie sia per la disabilità (p = 0,27) che per i punteggi del dolore (p = 0,70) nei riguardi del tempo, del gruppo, e dello stato predittivo per una qualsiasi delle variabili predittive.


Conclusione

I risultati di questo studio non hanno convalidato le variabili prognostiche precedentemente identificate, quindi non siamo in grado di supportare l'utilizzo di esse nella pratica clinica. Inoltre l' "aggiornamento" della regola di previsione esistente può essere giustificata e potrebbe potenzialmente causare nuove variabili prognostiche e una migliore generalizzabilità. Le limitazioni dello studio includono sia la durata media dei sintomi che è stata superiore a 2 anni, e sia la perdita al follow-up a 6 mesi che è stata del 19%.

Livello di evidenza
La prognosi, Livello 1b.

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