giovedì 6 agosto 2020

L’EFFETTO DELLA RIABILITAZIONE DELLA DEGLUTIZIONE SULLA QUALITA’ DELLA VITA DEI PAZIENTI DISFAGICI CON ICTUS ISCHEMICO CORTICALE



ABSTRACT (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5937003)

SFONDO: la deglutizione e gli studi sulla qualità della vita ad essa legata dopo l’ictus sono stati sempre condotti includendo sia i pazienti con danni al tronco encefalico che alla corteccia. In questo studio si è cercato di mostrare la presenza di disfagia in pazienti con solo danno ischemico corticale e di investigare l’interazione tra la disfagia e la qualità della vita, così come di valutare l’effetto di un programma di riabilitazione nella fase acuta.

METODI: sono stati inclusi 72 pazienti con ictus corticale (tra 0 e 30 giorni) e con disfagia. La funzione della deglutizione dei pazienti è stata valutata con un questionario del controllo della disfagia e con valutazione endoscopica con fibra ottica. E’ stato dato un programma di 4 settimane a tutti i pazienti per la riabilitazione della deglutizione.

RISULTATI: tutti i pazienti hanno mostrato disordini relativi alla fase orale, alla fase faringea o ad entrambe. La funzione deglutitoria, la qualità della vita e i deficit funzionali sono migliorati al termine della terapia.

CONCLUSIONI: la qualità della vita legata alla deglutizione è severamente affetta nei pazienti con ictus corticale emisferico e può esser migliorato con un programma di riabilitazione precoce.

 

DISCUSSIONE

Il centro principale che regola i pattern automatici della deglutizione è il tronco-encefalo. Tuttavia anche le aree corticali motorie, premotorie e sensorimotorie sono coinvolte nell’input volontario per iniziare la deglutizione e controllarne la riuscita. Per questi motivi anche l’ictus corticale, oltre che un danno al tronco-encefalo, porta a disfagia nei pazienti affetti.

Per riabilitare la deglutizione, in questa revisione i soggetti con ictus sono stati sottoposti a:

  •         training giornaliero delle manovre di deglutizione
  •         posizionamento del capo e del tronco
  •     stimolazione con tocco freddo o con corrente galvanica alternata ad entrambi i masseteri o ai muscoli al di sotto del mento
  •      rinforzo della muscolatura delle labbra, della lingua e delle fauci

La disfagia può portare a malnutrizione e a polmoniti nei soggetti con ictus, con conseguente rischio di morte o ulteriore disabilità. Diventa quindi necessario cercare di ridurne la gravità il prima possibile.

Infine mangiare è un’attività piacevole e sociale, e la difficoltà nel deglutire può affliggere il morale e la qualità della vita dei pazienti, andando ad influenzare negativamente anche il recupero motorio.


domenica 19 luglio 2020

L'influenza dell'uso di tabacco, del consumo di alcol e dell'aumento di peso sullo sviluppo di lesioni muscoloscheletriche secondarie dopo l'amputazione degli arti inferiori

Isis, amputata la mano di un presunto ladro: sul web la sequenza ...


ABSTRACT: https://bit.ly/39c5eBX


Questo studio di coorte retrospettivo vuole indagare l’influenza dell'uso di tabacco, del consumo di alcol e dell'aumento di peso sullo sviluppo di lesioni muscolo scheletriche secondarie, dopo l'amputazione degli arti inferiori.


Un totale di 681 militari con amputazione degli arti inferiori sono stati presi in considerazione per indagare il verificarsi di lesioni secondarie agli arti o al tronco. Dallo studio è emerso che:


  • Nei primi tre mesi dopo l'amputazione, l'uso di tabacco e il consumo di alcol sono stati riportati nel 55,7% 


  • Nel 72,0% del campione la variazione complessiva del peso medio è stata tra 22,9 ± 23,6 libbre


  • Una lesione entro 4-12 mesi dopo l'amputazione è stata del 57,0% nel campione (arto inferiore 28,3%, arto superiore 21,7 % e lombalgia  21,1%). 


  • Chi ha consumato tabacco nei primi tre mesi dopo l'amputazione aveva una probabilità quasi doppia di sviluppare una lesione muscolo-scheletrica degli arti inferiori nei mesi da 4 a 12 dopo l'amputazione.


  • Chi ha consumato di alcol nei primi tre mesi, dopo l'amputazione aveva più del doppio delle probabilità di avere un problema muscolo scheletrico tra i 4 e i 12 mesi successiva.

  • La variazione di peso o il peso massimo raggiunto  dopo l'amputazione non sono stati associati alla diagnosi di un problematica muscoloscheletrico eccessivo.


Questi risultati giustificano sforzi di ricerca mirati verso lo sviluppo di interventi preventivi.


martedì 14 luglio 2020

TERAPIA CON TOSSINA BOTULINICA COMBINATA CON LA RIABILITAZIONE PER L’ICTUS: UNA REVISIONE SISTEMATICA DEGLI EFFETTI SULLA FUNZIONE MOTORIA

ABSTRACT (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31817426)

OBIETTIVO: lo scopo di questo studio è di esaminare l’efficacia della terapia con tossina botulinica A (TB-A) combinata con la riabilitazione sulle funzioni motorie nei pazienti post ictus.

METODI: sono state ricercate risorse nelle maggiore banche dati di letteratura scientifica fino a dicembre 2018. Sono stati esaminati i trial che utilizzavano iniezioni di TB-A per la riabilitazione dell’arto superiore e inferiore.

RISULTATI: sono stati inclusi un totale di 26 studi. Negli arti superiori, 2 di 14 articoli indicavano miglioramenti significativi delle funzioni motorie rispetto al gruppo di controllo. Negli arti inferiori, 7 di 14 articoli hanno mostrato un miglioramento significativo delle funzioni motorie rispetto al gruppo di controllo.

CONCLUSIONI: dopo l’ictus l’effetto della combinazione con la riabilitazione è limitato e non ci sono sufficienti evidenze, ma i risultati suggeriscono che la TB-A possa aiutare a migliorare la funzione motoria. Negli studi futuri, la scelta della riabilitazione ottimale e le valutazioni di un trattamento con TB-A saranno necessari per migliorare la funzione motoria e la spasticità.

 

DISCUSSIONE

La tossina botulinica A (TB-A) previene il rilascio di acetilcolina nella placca neuromotrice, riducendo il tono muscolare e la spasticità. I benefici iniziano dopo 2-4 giorni dall’iniezione, il picco di efficacia si raggiunge a 3 settimane con una durata totale fino a 9-12 settimane.

La qualità degli studi presi in considerazione in questa revisione è piuttosto scarsa, con un elevato rischio di bias.

Gli studi futuri, per essere più attendibili, dovranno:

·        osservare non solo i cambiamenti dei punteggi totali delle scale di valutazione della funzione motoria degli arti superiori ed inferiori, ma anche le variazioni dei singoli item

·        analizzare anche i cambiamenti dell’equilibrio e del pattern deambulatorio

·        fare più valutazioni nel follow-up per stabilire la finestra temporale di maggiore efficacia e quella del peggioramento funzionale

·        descrivere in modo più accurato la quantità di TB-A iniettata e i muscoli target dell’iniezione

·        svolgere le iniezioni di TB-A sotto la guida di EMG o ultrasuoni, così da essere più precisi

·        specificare meglio i dettagli della riabilitazione (durata del trattamento, frequenza, numero di sedute totali, esercizi svolti…)