ABSTRACT (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5937003)
SFONDO: la deglutizione e gli studi sulla qualità della vita ad
essa legata dopo l’ictus sono stati sempre condotti includendo sia i pazienti con
danni al tronco encefalico che alla corteccia. In questo studio si è cercato di
mostrare la presenza di disfagia in pazienti con solo danno ischemico corticale
e di investigare l’interazione tra la disfagia e la qualità della vita, così
come di valutare l’effetto di un programma di riabilitazione nella fase acuta.
METODI: sono stati inclusi 72 pazienti con ictus corticale (tra
0 e 30 giorni) e con disfagia. La funzione della deglutizione dei pazienti è
stata valutata con un questionario del controllo della disfagia e con
valutazione endoscopica con fibra ottica. E’ stato dato un programma di 4
settimane a tutti i pazienti per la riabilitazione della deglutizione.
RISULTATI: tutti i pazienti hanno mostrato disordini relativi alla
fase orale, alla fase faringea o ad entrambe. La funzione deglutitoria, la qualità della vita e i deficit
funzionali sono migliorati al termine della terapia.
CONCLUSIONI: la qualità della vita legata alla deglutizione è
severamente affetta nei pazienti con ictus corticale emisferico e può esser
migliorato con un programma di riabilitazione precoce.
DISCUSSIONE
Il centro principale che regola i pattern automatici della
deglutizione è il tronco-encefalo. Tuttavia anche le aree corticali motorie, premotorie
e sensorimotorie sono coinvolte nell’input volontario per iniziare la
deglutizione e controllarne la riuscita. Per questi motivi anche l’ictus
corticale, oltre che un danno al tronco-encefalo, porta a disfagia nei pazienti
affetti.
Per riabilitare la deglutizione, in questa revisione i
soggetti con ictus sono stati sottoposti a:
- training giornaliero delle manovre di deglutizione
- posizionamento del capo e del tronco
- stimolazione con tocco freddo o con corrente galvanica alternata ad entrambi i masseteri o ai muscoli al di sotto del mento
- rinforzo della muscolatura delle labbra, della lingua e delle fauci
La disfagia può
portare a malnutrizione e a polmoniti nei soggetti con ictus, con
conseguente rischio di morte o ulteriore disabilità. Diventa quindi necessario
cercare di ridurne la gravità il prima possibile.
Infine mangiare è un’attività piacevole e sociale, e la difficoltà nel deglutire può affliggere
il morale e la qualità della vita dei pazienti, andando ad influenzare negativamente anche il recupero
motorio.
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