domenica 12 marzo 2017

L'effetto delle aspettative di ricompensa sul corso del tempo delle decisioni percettive


Annalisa Tosoni, Giorgia Committeri, Cinzia Calluso, Gaspare Galati


Le discriminazioni percettive possono essere fortemente influenzate dal premio atteso per una decisione corretta, ma i meccanismi neurali alla base di questa influenza sono ancora in parte poco chiari. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) durante un compito che richiede di associare arbitrariamente uno stimolo visivo ad una specifica azione, abbiamo recentemente dimostrato che le decisioni percettive sono codificate all'interno delle stesse regioni senso-motorie responsabili per la pianificazione e l'esecuzione motoria di azioni specifiche. 

Qui abbiamo esaminato se queste regioni inoltre codificano la quantità di ricompensa attesa di decisione percettiva. Utilizzando un compito che richiede di associare un'immagine di donna vs immagine di uomo  vs. immagine maschio progressivamente scoperta con una movimento di puntamento spazialmente diretto o con movimenti oculari saccadici, abbiamo esaminato se l'andamento nel tempo della fMRI delle regioni effettrici-selettive è stata modulata dalla quantità di ricompensa prevista. 

Sia nella regione di raggiungimento selettivo parietale (PRR) che nella regione intraparietale posteriore saccade-selettiva (Pip), le modulazioni legate alla ricompensa sono state osservate solo dopo la comparsa dello stimolo, durante l'elaborazione della decisione. Tuttavia, mentre nel PRR queste modulazioni erano specifiche per la risposta di puntamento preferita, i pIPS hanno mostrato una maggiore attività quando sia un movimento saccadico o un movimento di puntamento è stato associato con un premio superiore rispetto alle condizioni neutre.

È interessante notare che l'area fusiforme del volto mostrava una simile modulazione legata ricompensa ma la risposta era indipendente dalla modulazione, in linea con un segnale motivazionale generale, piuttosto che con un meccanismo per polarizzare le rappresentazioni sensoriali o motorie specifiche. 

Insieme, i nostri risultati supportano un resoconto della percezione come un processo di inferenza probabilistica in cui le informazioni top-down e bottom-up sono integrate ad ogni livello della gerarchia corticale.

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