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sabato 23 febbraio 2019

Funzione, Forza e Ripresa della partecipazione sportiva del preinfortunio del ginocchio in giovani atleti dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore



Sfondo
Dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore (ACLR), i giovani atleti mostrano deficit nella funzionalità e nella forza del ginocchio, la cui associazione con il successo del ritorno alla partecipazione sportiva pre-lesionica non è ben compresa.

Esaminare le differenze nella funzione e nella forza del ginocchio al momento della clearance dello sport tra giovani atleti che hanno ripreso con successo la partecipazione sportiva pre-scolare, coloro che non hanno ripreso la partecipazione sportiva pre-lesionica e quelli che hanno subito un secondo infortunio al legamento crociato anteriore (LCA) entro 1 anno dalla data di restituzione allo sport.

Questo studio prospettico di coorte ha raccolto dati su 124 giovani atleti (età media ± DS, 17,1 ± 2,4 anni) al momento del ritorno allo sport dopo l'ACLR. Le misure comprendevano la lesione al ginocchio e il risultato del punteggio dell'osteoartrosi (KOOS), i test del luppolo singolo, il quadricipite isocinetico e la forza dei muscoli posteriori della coscia e la simmetria degli arti durante le prove del luppolo e della forza. I partecipanti sono stati assegnati a 3 gruppi: ripresa della partecipazione sportiva pre-guineale (punteggio Tegner), non hanno ripreso la partecipazione sportiva pre-lesionica o hanno subito un secondo infortunio ACL. Le differenze di gruppo sono state confrontate con i test Kruskal-Wallis e Mann-Whitney U post hoc.

Settanta (56%) partecipanti hanno ripreso con successo la partecipazione sportiva pre-lesionica e 26 (21%) hanno subito un secondo infortunio ACL di 1 anno dopo l'autorizzazione al ritorno allo sport. I partecipanti che hanno ripreso con successo la partecipazione sportiva pre-lesionica hanno dimostrato una performance assoluta maggiore alla clearance di ritorno allo sport negli arti coinvolti e non coinvolti sul triplo salto ( P = .007 e P = .004, rispettivamente) e il salto incrociato ( P = .033 e P = .037, rispettivamente), e nell'arto coinvolto sul singolo salto ( P= .043), rispetto a quelli che non l'hanno fatto (n = 28). I partecipanti che hanno subito un secondo infortunio ACL hanno dimostrato una maggiore prestazione assoluta alla clearance di ritorno allo sport negli arti coinvolti e non coinvolti sul triplo luppolo ( P = .034 e P = .027, rispettivamente) rispetto a quelli che non hanno ripreso gli sport pre- lesio partecipazione. Non sono state riscontrate differenze di gruppo tra coloro che hanno ripreso con successo i livelli di prematurità della partecipazione sportiva e quelli che hanno subito un secondo infortunio ACL.

A seguito di ACLR, la piccola percentuale di giovani atleti che hanno ripreso con successo i livelli pre-lesionici della partecipazione sportiva 1 anno dopo il ritorno allo sport ha dimostrato una prestazione funzionale assoluta al momento del ritorno allo sport. Non sono state identificate differenze tra coloro che hanno ripreso con successo la partecipazione sportiva pre-scolare e coloro che hanno subito un secondo infortunio ACL. Le misure della simmetria degli arti non differivano tra nessuno dei gruppi.

lunedì 8 ottobre 2018

Percorsi nella pratica clinica riabilitativa in seguito a ricostruzione del legamento crociato anteriore: un questionario per fisioterapisti.




Contesto. Il recupero da una ricostruzione del legamento crociato anteriore (ACLR) richiede un percorso intensivo di riabilitazione post-operatoria. Nonostante siano state pubblicate linee guida che delineano raccomandazioni per una riabilitazione basata sulle prove scientifiche, non sono noti i processi effettivi nella pratica clinica dei fisioterapisti. 

Obiettivi. Analizzare il panorama attuale della pratica clinica per quel che concerne l’andamento della riabilitazione e l’utilizzo del tempo e dei parametri oggettivi nella riabilitazione post-ALCR. Metodi. In questo studio trasversale, è stato sistribuito un questionario online ai membri dell’Academy of Orthopaedic Physical Therapy, dell’American Academy of Sports Physical Therapy e del Private Practice Section dell’American Physical Therapy Association tra gennaio e marzo del 2017. 

Risultati. Lo studio ha analizzato un campione di 1074 responsi. La fisioterapia sotto supervisione è risultata durare 5 mesi o meno dal 56% dei questionari. I lassi di tempo maggiormente riportati circa l’avanzamento dell’attività è stata tra i 3 e i 4 mesi (58%) per la corsa, tra i 4 e i 5 mesi (50%) per l’attività sportiva differenziata e tra i 9 e 12 mesi (40%) per il ritorno allo sport senza restrizioni. Oltre l’80% di chi ha risposto ha riportato l’utilizzo di strumenti di valutazione funzionale e della forza durante la riabilitazione. Di quei fisioterapisti che hanno valutato la forza, il 56% ha utilizzato test muscolari manuali come unico mezzo per testare la forza. La valutazione del salto monopodalico (89%) è stato lo strumento di misura più utilizzato per permettere ai pazienti di iniziare l’attività sportiva differenziata in seguito a ACLR. I criteri di performance per i test funzionali e di forza sono variati significativamente lungo tutte le fasi della riabilitazione. Il 45% di chi ha risposto e ha dichiarato l’utilizzo di misure di outcome riferite dal paziente ha indicato che solamente meno del 10% di quelle misure includeva scale sul timore o la sicurezza nei gesti atletici. 

Conclusioni. Esistono differenze considerevoli nella pratica clinica dei membri dell’ American Physical Therapy Association riguardo la riabilitazione post-ACLR. Questa differenza nella pratica potrebbe incidere sugli esiti non ottimali e la confusione tra professionisti e pazienti.